venerdì 29 febbraio 2008

Tanti videogiochi di Terence Hill


Ecco il sito ufficiale di Terence Hill, a nostro avviso ancora in via di espansione e non ricchissimo di materiale per ogni singolo paese perchè (è una cosa comunque ineteressante) è internazionale e quindi, essendo per tutto il mondo, c'è un po' tutto di tutti. Comunque la cosa più interessante è che ci sono dei bellissimi videogiochi gratuiti e divertenti, come un ''chi vuol essere milionario'', un puzzle, parole crociate, carte da gioco, ecc..., tutto

qui. Entrati nel sito, visto che non si possono fare veri e propri collegamenti ad ogni sua parte perchè ha sempre lo stesso indirizzo in qualunque parte si trovi, dovrete cliccare su
''GAMES & SEARCH'', per poter giocare. Dobbiamo dire che i giochini sono veramente divertenti e molto carini per passarsi il tempo. Beh, allora, che dire, divertitevi!!!

giovedì 28 febbraio 2008

Cane e gatto


Nazione: Italia

Anno: 1982

Durata: 98 minuti

Genere: Poliziesco - CommediaRegia: Bruno Corbucci

Soggetto: Mario Amendola, Bruno CorbucciSceneggiatura: Mario Amendola, Bruno CorbucciMusiche: Carmelo & Michelangelo La Bionda

Prodotto da: Josi W. KonskiGirato in: Florida (a Miami)
Materiale sul film nel sito
LocandineDvdColonna sonoraJuke-box

Trama: Tony Roma è un ladruncolo-playboy che dopo aver sedotto le sue vittime le deruba dei loro gioielli. Dato che riesce sempre a sfuggire alla polizia comune, viene dato l'incarico di acciuffarlo ad un agente speciale, il tenente Parker (Bud Spencer). Dopo averlo arrestato il ladro riesce a fuggire nuovamente, e dopo aver assistito involontariamente ad un omicidio mafioso, è inseguito sia dal tenente Parker, che ha dovuto rinunciare alle sue vacanze, sia dalla mafia stessa. Quando Parker si renderà conto della situazione aiuterà il malvivente a salvare la pelle, smascherando anche dei casi di corruzione.Cast: Bud Spencer (Ten. Alan Parker)Tomas Milian (Tony Roma), Marc Lawrence (Salvatore Licuti), Margherita Fumero (Debora), Don Sebastian (Cap. Browning), Don Fitzgerald (senatore Anderson), Giancarlo Bastianoni (uomo di Licuti), Harold Bergman (prete), Bill Garrigues, Joan Call, Cristine Troples, Darcy Shean, Robbie Young.

mercoledì 27 febbraio 2008

Un fumetto di Bud sulla vista


Ehi, lo sapevate, Bud ha fatto anche un fumetto per insegnare ai bambini a capire se ci vedono bene o hanno problemi di vista; Guardate qui, anche se windows vista dice che adobe reader non è compatibile funziona ugualmente benissimo. Merita!!!

Bud e la sua beneficenza

Ecco una foto di una vecchia rivista in cui Bud
Spencer bacia un bambino del "terzo mondo". Questo rappresenta ciò che lui fa ed ha fatto da sempre. Bud ha scritto canzoni, partecipato al calendario 2008, in cui è proprio lui il soggetto ed ha sempre cercato di rendere il mondo migliore con la beneficenza direi che tutto ciò che ha fatto è veramente ammirevole e meritevole.
Sarai sempre un grande, Bud!!!

Un album per Bud Spencer

Uscirà a metà 2008 il primo album da cantautore di Bud Spencer. Da sempre appassionato di musica, compositore di testi per interpreti eccellenti, Bud Spencer uscirà con un album di canzoni di cui è compositore sia dei testi che degli arrangiamenti. Nell'album ci saranno delle collaborazioni con musicisti di fama internazionale. Dopo il successo del singolo "Futtetenne" che in Germania ha venduto migliaia di copie, Bud è pronto a presentare la sua opera in tutto il Mondo. Tra le altre canzoni presenti nel cd, possiamo anticipare soltanto la presenza della stessa "Futtetenne", di "Che ne parlamm a 'ffa", "Nun pensate sul 'a vui" in napoletano e di "E' tutta colpa dell'ozono", canzone che promette molto già dal titolo. Il ricavato dell'opera, naturalmente, andrà in beneficenza

martedì 26 febbraio 2008

E rieccoci con un altro articolo interessante.

4 gennaio 2008
Bud Spencer

ROMA - Bud Spencer e Terence Hill di nuovo insieme. L'occasione per tornare a condividere lo stesso set questa volta è il nuovo film di Sebastian Niemann, già regista anche del cartone animato Uibù il fantasmino fifone, da oggi nelle sale cinematografiche italiane.La pellicola, una commedia gialla le cui vicende si snodano tra il mondo della mafia e quello dell'editoria, si chiamerà Uccidere è il mio mestiere. Girata tra Germania e Italia, vede come protagonista Rick Kavanian nei panni di Toni Ricardelli, un killer infallibile, che necessiterà però dell'aiuto del suo amico Pepe, interpretato da Bud Spencer, per uccidere l'ex mafioso Enrico Puzzo. "Mi è piaciuta subito la storia di un serial killer innamorato" ha detto al magazine De Bild Bud Spencer, che a proposito del suo amico Terence Hill ha aggiunto: "Nella pellicola ci sarà anche lui, ma solo per un cameo, visto che interpreta un cadavere".

Fonte: DIREGIOVANNI

News sul film: ancora niente di nuovo

Budterence.tk parla ancora una volta del misterioso nuovo film di Bud in un articolo, ma non ci dice niente che non sappiamo già:

Dopo aver girato lo spot natalizio del pandoro Melegatti - in onda in questi giorni - Bud si è dedicato alle riprese a Berlino di un film di produzione tedesca dal titolo provvisorio "Uccidere è il mio mestiere". Il regista è Sebastian Niemann. Alcuni ciak dovrebbero avvenire anche in Italia.Terence Hill è invece impegnato sul set di "Don Matteo 6", le cui riprese sono finora avvenute a Bevagna, Foligno, Spello, Gubbio e, attualmente, Roma. Dopo la pausa natalizia la troupe dovrebbe riprendere a lavorare a febbraio, a Gubbio. La fiction, diretta da Fabrizio Costa, Elisabetta Marchetti e Giulio Base, si prevede andrà in onda a primavera.

lunedì 25 febbraio 2008

News - Tornano insieme Bud Spencer e Terence Hill

Ed ecco qua un'altra fonte che continua a ripetere che forse ci sarà un ritorno al cinema della mitica coppia. Naturalmente con uno stile diverso a causa della loro età:

Carlo Pedersoli e Mario Girotti torneranno a lavorare assieme! Chi? direte voi...sto parlando della più celebre coppia del cinema italiano degli anni 70, parlo di Bud Spencer e Terence Hill!12 anni dopo il loro ultimo lavoro assieme, Botte di Natale, i due sembrano voler tornare in coppia, di nuovo al cinema! Non è ancora pronto nulla, tranne la voglia di entrambi, anche se difficilmente li potremo rivedere nei vecchi panni di "coppia spaccatutto", viste le età non più giovanissime! Tanti film girati assieme, un affiatamento iniziato nel lontano 1967 con Dio perdona....io no!Il clamoroso successo arriva con Lo chiamavamo Trinità, del 1970, e ....comtinuavano a chiamarlo Trinità!, del 1971.Rivederli oggi assieme assumerebbe tutto un altro sapore, visti i 78 anni suonati di Spencer e i panni di Don Matteo ormai cuciti addosso a Hill, non ci resta che aspettare ulteriori news!

Ed allora noi staremo in "agguato" e vi aggiorneremo ad ogni novità!!!

domenica 24 febbraio 2008

Una curiosità su Terence Hill

Nel caso non lo sapeste volevamo dirvi una curiosità su Terence: Avete presente i telefilm di Don Camillo e Peppone? Esattamente, all'epoca Terence Hill girò le scene sottoforma di regista principale. Infatti compare spesso nel cast dei telefilm. Non finiremo mai di stupirci di quante cose abbia fatto, eh?

Bud e Terence si cimenteranno in un nuovo film, INSIEME

Bud Spencer e Terence Hill gireranno, molto probabilmente, un nuovo film assieme. Ad ammetterlo è stato, nei giorni scorsi, lo stesso Bud Spencer, che agli studenti dell'università di Perugia ha confidato che la coppia è al lavoro per una nuova pellicola; tra i titoli in discussione si parla anche di una versione de 'Il dr. Jekyll e mr. Hyde'...


La coppia, una delle più seguite del cinema italiano oltretutto, ha iniziato a lavorare assieme nel 1967 con 'Dio perdona... io no!', film tra l'altro per il quale Terence Hill venne ingagiato all'ultimo momento per sostituire l'infortunato Peter Martell; seguirono poi 'I quattro dell'Ave Maria', 'La collina degli stivali' e il grande successo internazionale di 'Lo chiamavano Trinità' e del suo seguito '...continuavano a chiamarlo Trinità', per passare poi ai blockbuster degli anni '70 ('Più forte, ragazzi!', 'Altrimenti ci arrabbiamo', 'Porgi l'altra guancia', 'I due superpiedi quasi piatti', 'Pari e dispari' e 'Io sto con gli ippopotami') e per finire con le stanche rievocazioni degli anni '80 e '90 (l'ultima pellicola assieme, 'Botte di Natale', risale al 1994). Ora sembra esserci la voglia di riprovarci, anche se Bud mette subito in chiaro che la nuova pellicola non potrà più essere simile a quelle che la coppia recitava trent'anni fa: «Io ho 78 anni - ha dichiarato - e non posso più fare quello che facevo a 48 o 50». Beh, aspettiamoci quello che vogliamo e cominciamo ad immaginare come potrebbe essere la nuova pellicola. Comuque sappiamo che avrà un gran successo, perchè loro sono i nostri MITI !!!

venerdì 22 febbraio 2008

Il nuovo film di Bud


Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, compie 78 anni e festeggia il compleanno a Berlino. Nella capitale tedesca, l'attore ha cominciato le riprese di un film giallo prodotto dalla casa cinematografica 'Rat Pack'. La pellicola è diretta da Sebastian Niemann: dopo le riprese in Germania la troupe si trasferirà in Italia. Bud ha cominciato le riprese del film il 31/10/2007, in occasione del suo compleanno, appunto ed ha festeggiato in maniera molto originale, direi. Abbiamo allora deciso di farvi vedere una delle foto scattate durante il ricevimento.

mercoledì 20 febbraio 2008

Un altro sfondo made in budterencefe


Ecco qua lo sfondo di Terence Hill nuovo e fiammante!!!

Sul nostro desktop

Ecco come si mostra sul nostro desktop lo sfondo. Adesso ci occuperemo a crearne anche uno in windescreen, per altri tipi di desktop, in 16:9, insomma, senza contare che saremo molto occupati anche a crearne uno simile per Terence Hill. Ciao e continuate a seguirci!!!

Sfondo by BudTerenceFe


Ecco qua lo sfondo made in budterencefe che abbiamo creato con un immagine di Bud Spencer, che poi abbiamo modificato con dei programmi di grafica. Che ne dite?

lunedì 18 febbraio 2008

BudTerence

Scusate, volevamo cortesemente chiedervi se per caso voleste aiutarci a decidere il nome di questo blog. Scrivete ognuno il nome che desiderate in un commento, poi noi li aggiungeremo mammano che li troveremo nelle risposte multiple di una domanda che chiederà appunto il nome.
Lasciate un commento e siate numerosi!!!

domenica 17 febbraio 2008

Intervista a Terence Hill

Fabio Melelli: Vorrei ripercorrere con Terence Hill, a grandi linee, quelle che sono le principali tappe della sua carriera cinematografica, una carriera che copre sei decadi della storia del nostro cinema, essendo iniziata nel 1951 con un film diretto da Dino Risi Vacanze col Gangester. Lei era giovanissimo e volevo subito chiederle come nacque questo esordio. Terence Hill: Prima di rispondere, vorrei aprire una parentesi: io sono qui anche perché Alarico Silvestri era un mio parente, era fratello di mia nonna Marietta. Scusa, qual'era la domanda?Fabio Melelli: La domanda era: partendo proprio dall'inizio della sua carriera, come si trovò a recitare con Dino Risi?Terence Hill: Mi trovai male, perché non mi piaceva recitare, non mi piaceva fare l'attore, avevo sempre la febbre e quindi con grande sforzo portai a termine il mio lavoro.Fabio Melelli: Dopo però ne vennero molti altri, lei continuò a fare film per tutti gli anni 50, diventando un po' il fidanzatino per eccellenza del cinema italiano. Si possono citare film come Villa Borghese di Franciolini, in cui lei è il fidanzatino di Annamaria Ferrero e Lazzarella. Andando avanti fino agli anni 60, arriviamo a Il Gattopardo di Luchino Visconti, dove lei interpreta proprio un garibaldino, il Conte Cavriaghi. Credo che per lei sia stato un incontro importante...Terence Hill: Sì, è stato anche un incontro che mi ha fatto decidere di intraprendere definitivamente la carriera d'attore, perché sino ad allora non ero ancora convinto che quella fosse la mia strada. Adesso capisco quanto fu importante quell'esperienza, perché partecipai alla realizzazione di un film che credo sia avvenuta raramente nella storia del cinema. Per esempio, adesso quando si scelgono i costumi, il regista non li controlla neanche, oppure vengono fatti in fretta il giorno prima. Io in quel film, anche se avevo una parte piccolissima, feci ben cinque prove di costume, non solo per vedere come mi stava ma anche perché bisognava trovare la giusta tonalità di rosso della camicia. Perché i garibaldini se le facevano a casa e quindi non erano tutte dello stesso rosso. Visconti fu presente a tutte e cinque le prove, sia per me che per tutti gli altri attori. Quindi adesso mi rendo conto quale cura ha avuto quel film, oltre al grande successo che riscuote tuttora. Non so se lei lo sa ma ne è stata presentata una nuova copia a Los Angeles cinque anni fa e fu un successo strepitoso; mio figlio mi disse: "Caspita, che film che si facevano a quei tempi, a che bel film hai partecipato!".........e quindi, sì, è stata una bella esperienza! Fabio Melelli: Dopodiché si apre nella sua carriera un periodo interessante, almeno per i filmografi. Mi riferisco a quello tedesco, infatti, ancor prima di interpretare i western in Italia, i famosi western all'italiana, come Dio perdona... io no!, Preparati la bara e poi la variante comica di Barboni, lei prese parte ad alcuni western di coproduzione tedesco-croata. Credo che poi, almeno in parte, fossero girati nei dintorni di Zagabria, o comunque in Croazia. Una serie di film diretti da registi tedeschi, tratti da Karl May, ritenuto un po' il Salgari tedesco. Lei ne fece diversi: com'era girare e interpretare questi film?Terence Hill: Per me è stato un periodo felice, in un certo senso, io abbandonai l'Italia per tre anni perché, come lei dice, avevo interpretato questi film dove facevo il teen-ager, come Lazzarella e Cerasella, e mi ero fossilizzato nel ruolo del giovane diciottenne. Quindi partii, andai in Germania e feci, credo, dodici o tredici film e la cosa bella fu che partecipai ai primi western europei i quali, nessuno lo sa, ma li realizzarono i tedeschi e non gli italiani, perché appunto si ispirarono a questo autore, Karl May che è come il nostro Salgari. Però, mentre ero in Germania, era ormai il 67, constatai che tutti mi consigliavano di tornare in Italia perché stavano facendo questi grandi film western.... e a me piacevano! Nel 64 uscì Per un pugno di dollari, ma pensai ormai di aver perso il treno per fare questi western. Quando tornai in Italia momentaneamente nel 67 (questo va detto perché mi piace dire la verità su come entrai nel western italiano) ormai il western italiano stava morendo. C'era, però, una troupe in Spagna con Bud Spencer ed altri due attori, Frank Wolff ed un altro. Questo film, ideato da Colizzi, che era uno studioso e grande scrittore di romanzi, si era ispirato a Esopo e il titolo del film era Il gatto, il cane e la volpe che poi diventò Dio perdona... io no!. Accadde che l'attore che doveva fare il gatto, Peter Martell, litigava sempre con la fidanzata ed una sera, durante una lite violenta, le tirò un calcio ma lei si scansò, colpì il muro e si ruppe un piede. Il regista Colizzi arrivò di corsa a Roma per cercare un altro attore, mentre la troupe era ancora là. La cosa simpatica è che io ero con il produttore Manolo Bolognini, il fratello del famoso regista (n.r. Mauro Bolognini di Pistoia), e stavo facendo Little Rita nel west e disse a Colizzi: "Guarda, io c'ho questo qui, se tu gli metti un cappello nero, visto così, ha gli occhi azzurri, somiglia a Franco Nero". E fu così che fui assunto, poi quel film divenne Dio perdona... io no! ed ebbe un successo strepitoso, anche se il western era finito, dato che ormai se ne facevano 300 l'anno. Il film ebbe comunque successo anche perché c'era già un pizzico di ironia e si stava formando casualmente questo feeling simpatico tra Bud Spencer e me. Poi cominciammo con le scazzottate e quando facemmo I quattro dell'Ave Maria con Eli Wallach, Colizzi andò a vederlo in giro per l'Italia e notò che quando c'erano le scene con noi due insieme, la gente si divertiva di più: "Quando tu stai insieme a Bud" mi disse "la gente prova più simpatia, ridono, insomma non capisco ma vi metto insieme!"Fabio Melelli: Se Giuseppe Colizzi ha indubbiamente il merito di aver creato la coppia o comunque i presupposti perché la coppia potesse lavorare ancora insieme, credo che il merito di aver compreso fino in fondo le potenzialità comiche di commedia della coppia Bud Spencer - Terence Hill, vada ad Enzo Barboni, che poi è anche il regista che più spesso l'ha diretta nel corso della sua carriera.Terence Hill: Sì, ripeto, il seme fu piantato da Colizzi perché io facevo il gatto e Bud Spencer il cane, quindi già si capiva che rapporto c'era! Io credo che visivamente Colizzi fosse bravissimo, lo ricordo bene perché fece ancora dei film con noi, poi purtroppo morì giovanissimo. Lui creò proprio i nostri personaggi, perché i personaggi devono essere creati dal regista con un occhio molto, molto, come dire, dettagliato, cioè con tanta cura....... Come ci vestì, come vestì me, Bud Spencer, come ci fotografava; il direttore delle luci era Alfio Contini che era il direttore delle luci di registi famosi come Antonioni. Dopo queste premesse, Barboni fece un gesto di una spontaneità incredibile. Andava in giro per Roma con un copione che si chiamava Lo chiamavano Trinità, si rivolgeva a tutte le produzioni dicendo che voleva fare quel film. I produttori lo aprivano e dicevano: "Cos'è tutto questo dialogo?.....Non ci sono morti?.......Passo!" Intanto io e Bud stavamo cercando lavoro, avevamo già visto due o tre copioni che non ci erano piaciuti, quando arrivò Barboni e lo fece vedere al produttore, noi eravamo lì e decidemmo subito di correre il rischio. Sì perché era considerato da tutti un rischio fare un film così: strano, con delle battute strane. Lui aveva già pensato di farlo fare ad altri due attori ma, visto che eravamo lì subito disponibili, ci disse che gli andava bene e che lo avrebbe fatto fare a noi.Fabio Melelli: Uno dei due era forse Luigi Montefiori (George Eastman) e l'altro credo Peter Martell che per la seconda volta perse il treno.Terence Hill: Sì, è così, lei è molto informato!Fabio Melelli: Tornando a Colizzi, va detto che la diresse anche al di fuori del cinema western, infatti è il regista di Più forte ragazzi! che fu uno dei vostri film di maggiore incasso. Bisogna anche dire però che lei, pur essendo naturalmente molto conosciuto per i ruoli comici, di commedia, legati al cinema d'azione, in realtà ha dimostrato la sua duttilità e versatilità interpretando anche ruoli drammatici. L'ultimo, per esempio, è quello di Don Matteo ma, anche in passato, io ricordo per esempio Barbagia di Lizzani, poi il legionario Marco Segrain ne La Bandera - Marcia o muori di Richards ed anche l'avvocato Marco Manin in Il vero e il falso dove lei difendeva, dall'accusa di aver ucciso il marito, Paola Pitagora. Quindi, nell'arco della sua carriera, si è sempre ritagliato dei ruoli che uscivano un po' dalla commedia.Terence Hill: Sì, io prima di Trinità, ho fatto anche ruoli diversi, come lei ha detto, tant'è vero che quando uscì Trinità, io fui il primo a sorprendermi di questo successo così strano anche perché non sapevo di far ridere, pensai: "Allora io faccio ridere, come mai?". Però, veramente, mi piace molto il western, ero molto affezionato a questo ruolo e poi c'erano le mamme che mi fermavano per la strada per raccomandarsi di continuare così, perché potevano portare i propri figli al cinema senza avere sorprese. Da allora mi sentii responsabilizzato, decisi di continuare questo filone e lo sto facendo tutt'ora.Fabio Melelli: In tutti questi film di cui parliamo, spesso le scene d'azione erano ottimamente orchestrate grazie all'apporto di Giorgio Ubaldi, recentemente scomparso, che era il coordinatore delle scene acrobatiche e grazie anche ad una ricca galleria di cascatori che con voi quasi inscenavano dei balletti, vero?Terence Hill: Sì, allora c'erano trenta stunt-man e li avevamo tutti noi sul set, oggi credo che se lei cerca di trovarli, non li trova più, sarà molto difficile.....Fabio Melelli: ....non gli stessi! Terence Hill: Non in quel senso, è che non ci sono, non si sono più ricreati e poi sono cambiati i film. Noi avevamo la fortuna di fare queste scazzottate con tanti stunt-man molto abili, poi Bud era uno sportivo, come tutti sanno, ed io venivo dalla ginnastica artistica, quindi ci divertivamo proprio a girare queste scene senza usare mai controfigure. Inoltre eravamo ripagati dallo spettatore al quale piaceva vedere che eravamo veramente noi, anziché vedere una scazzottata anonima... e poi noi cercavamo di metterci anche il nostro humor. Lei ha ragione quando nomina Ubaldi, perché erano veramente dei balletti, intanto ci voleva molto tempo a farli, per una scazzottata ci volevano dieci giorni di riprese, facevamo un minuto al giorno e poi quando giravamo queste scene lui ci dava il tempo contando come per un balletto, ogni conto corrispondeva ad un pugno o ad una schivata. Quindi le costruiva molto bene, nessuno se ne accorgeva ma questo balletto armonico che avveniva sullo schermo, suscitava simpatia, ilarità e divertimento.Fabio Melelli: Parlavo prima di Don Matteo, lei anche in precedenza aveva vestito abiti talari, una volta per finta in Porgi l'altra guancia e poi nel film che segna il suo debutto alla regia, che è Don Camillo del 1983. Perché lei ha sentito a quel punto la necessità di cimentarsi anche nella regia?Terence Hill: io avevo già fatto il western ed altro, mi piaceva molto Guareschi e mi piaceva anche realizzare una cosa che si svolgesse in Italia e il personaggio non lo sentivo molto lontano dai personaggi che interpretavo. Perché c'era la simpatia, la dedizione in quello che faceva e il contrasto con Peppone, ma soprattutto c'era l'amore da parte mia per Guareschi. Infatti per poterlo realizzare mi dovetti impuntare perché nessuno voleva farmelo fare, tutti mi chiedevano che cosa ci faceva un cow-boy in Emilia Romagna nella parte di Don Camillo, ma io non mi arresi e mi ritrovai a produrlo da solo e poi, anche se avevo trovato il regista, mi piaceva troppo e l'ho fatto da me!Fabio Melelli: Qualche anno dopo è di nuovo regista in alcuni episodi della serie televisiva Lucky Luke e poi torna un po' all'antico con Botte di Natale, la sua terza regia prodotta appunto dalla Rialto Film.Terence Hill: Eh sì, sono tornato con i tedeschi, che produssero questo film. Mi piaceva fare un film che fosse un po' un finale western con Bud e così si fece questo Notte di Natale perché era pensato come Notte di Natale ma con la "N" che prendeva un pugno e diventava una "B". Mi piacque molto girarlo con Bud, riprende un po' la nostra storia, da dove ci eravamo lasciati. La nostra mamma dice a Travis, cioè io, che vorrebbe passare il Natale con noi e mi manda a cercare mio fratello Moses.Fabio Melelli: Dopo lei interpreta un altro film, di Antonio Margheriti, poco visto e poco distribuito: Virtual Weapon, in cui è accoppiato con Marvin Hagler.Terence Hill: Questo è un mistero anche per me, perché è uscito dappertutto meno che in Italia e neanche in tv, quindi non so che interessi ci siano a tenere questo film nascosto da parte di chi lo ha comprato e so che è stato pagato. Credo che ci siano delle manovre finanziarie dalle quali tutti noi siamo al di fuori. Siccome viene trasmesso in tv Lazzarella, non vedo perché non debba essere trasmesso anche questo film che è molto divertente, fatto bene, girato in Florida e con Marvin Hagler che tutti conoscono. E' un pugile molto famoso che ha avuto degli incontri con Sugar Ray Robinson, che si dice sia uno dei cinque pugili più grandi mai esistiti. ....Non lo so!Fabio Melelli: Arriviamo a Don Matteo che è una fiction di grande successo, le ha portato anche molta fortuna la città in cui è stata girata. Com'è nata l'idea di tornare a fare un prete?Terence Hill: Diciamo che è stata un'idea contemporanea. Da una parte c'era Oldoini che stava scrivendo, o comunque aveva già avuto questa idea e dall'altra c'ero io che volevo fare un prete investigatore. Avevo già due sceneggiature scritte, anche abbastanza buone ma era un prete diciamo, più d'azione, faceva parte di un plotone di paracadutisti, quindi era un cappellano d'azione; però anche lui era un investigatore dato che l'ispirazione partiva sempre da padre Brown di Chersterton. Stavo preparando questa cosa qui, avevo anche dei contatti con Mediaset per poterla fare, viaggiavo tra l'America e Roma, poi Mediaset mi disse che la Rai stava facendo un prete simile a padre Brown e che, non potendolo più fare, dovevo tornare con un'altra idea. Tornai con un altro soggetto di sessanta pagine che ci piacque molto, stavo per ripartire per gli Stati Uniti quando mi chiama Bernabei per dirmi che mi voleva far vedere una cosa che stavano progettando con la Rai e così mi dettero quattro copioni. Io li lessi e mi piacquero molto di più di quello che avevo in mente io, era una cosa alla quale non avevo mai pensato e cioè l'idea di un prete investigatore nella provincia italiana. Quello che mi piaceva in particolare, era che c'erano sempre dei personaggi nuovi, con i quali si doveva confrontare. Quindi, come si dice, "act is reacting" cioè, "fare l'attore è reagire", reagire all'altro; era una grossa possibilità di reagire a tanti personaggi, quindi accettai con entusiasmo questa idea di Oldoini e dissi di sì... e così mi sono ritrovato a fare questo Don Matteo a Gubbio.Fabio Melelli: So che in sala sono presenti dei giornalisti, credo che vogliano rivolgere delle domande a Terence Hill, oppure se ci sono persone del pubblico, dato che questo è stato concepito come un incontro. Se ci sono domande per Terence Hill, prego farsi avanti!Un cane: .....bau!Fabio Melelli: Chi traduce?
(....Terence e tutti i presenti ridono....)
Fabio Melelli: Do il microfono al giornalista Bruno Mohorovic. Giornalista: Grazie, buonasera. Alcune domande che volevo fare sono già state fatte, me le ha soffiate Fabio! Tornando al personaggio di Nessuno, Il mio nome è Nessuno, che lei ha interpretato con Henry Fonda per la regia di Sergio Leone, forse lei ci darà un'altra chiave di lettura su chi era veramente il regista del film, se Valerii o Leone, anche se lo zampino di Leone è molto presente. "Nessuno", ciò che rappresenta nella storia, nell'epopea del western, diventa in qualche modo lo spettatore, diventa quasi lo sceneggiatore, diventa quasi il soggettista del film perché è quello che in pratica è anche il regista, dato che guida le gesta di Beauregard, quindi è un po' il personaggio che fa da ponte tra il western classico e quello che sarebbe stato il suo personaggio di Trinità.Le faccio subito una seconda domanda: il suo rapporto con Bud Spencer, lei è stato il bello, biondo con gli occhi azzurri, il furbo della coppia, Bud era il forte, muscoloso e senza cervello. Lei in qualche modo pensa di essere stato la spalla di Bud Spencer o viceversa?Terence Hill: Allora, devo rispondere alla domanda su Nessuno. Il mio nome è Nessuno viene dopo i due Trinità, fu concepito e creato da Sergio Leone perché, quando uscì il secondo Trinità, lui ammirò moltissimo questo film per il quale non si spiegava un successo così grande, tant'è vero che restò sorpreso, uscì in contemporanea con Giù la testa con Charles Bronson e James Coburn e noi andammo molto più forte. In quel momento Leone aveva deciso di non fare più il western, però era molto innamorato di quel genere e così concepì un film un po' alla storia sua, lui voleva che il western finisse, questo l'ho capito frequentandolo moltissimo e si identificò nel personaggio di Henry Fonda, mettendolo a confronto con un personaggio nuovo che era quello interpretato da me. Che era un po' un personaggio hippy in quel momento, no? Che dormiva, sfaticato, che reagiva soltanto quando era provocato, che non aveva nessun problema e viveva alla giornata, però con una grande gioia. Quindi lui voleva fare un ultimo western e fu un western molto pianificato, con molta cura e molta professionalità. Furono scritte tre sceneggiature, nessuna piacque a Sergio, l'ultima era ispirata all'Odissea e anche quella non funzionò. Però Sergio volle mantenere il nome "Nessuno", ecco perché Il mio nome è Nessuno. Di questo western tutti mi chiedono se era di Sergio o di Tonino, io non vorrei rispondere a questa domanda per delicatezza, comunque posso dire che era un figlio di Sergio Leone perché lui lo ha voluto fortemente. Io non lo conoscevo, lui è venuto da me e mi ha detto: "Io voglio fare un film con te in un set grande, con più mezzi, più serio, con più significato, dentro l'epopea". A lui piaceva moltissimo l'epica. Tonino Valerii è stato il suo aiuto-regista e quindi c'era, diciamo, un controllo molto forte da parte sua. Sergio Leone, che tutti amiamo, ha visto in quel film il suo momento, ha detto di voler abbandonare il western ma voleva lasciare una storia come Nessuno fa rimanere nella storia Jack Beauregard, mettendolo contro il Mucchio Selvaggio. ...Ah! L'altra domanda era "Bud Spencer - Terence Hill", chi è la spalla. Io credo che sia difficile rispondere perché non so chi è la spalla, non me lo sono mai chiesto. Se ero la spalla io mi fa piacere, se era lui, mi fa piacere lo stesso. Quello che avveniva tra noi è una cosa inspiegabile, io mi trasformavo quando stavo con lui e lui si trasformava quando stava con me, istintivamente. Le coppie cinematografiche sono rare perché non è, secondo me, un atto a tavolino o cerebrale, ma è un atto emotivo. Sarebbe facile dire, metto lui insieme ad un altro e faccio una coppia, i produttori sarebbero felici di poterlo fare. Per noi è avvenuto così, è capitato per caso. Il famoso pugno che dà Bud Spencer che piace tanto a tutti quanti hanno visto questi film, è nato anche quello per caso. Quando dovevamo fare una scazzottata in Dio perdona... io no!, io stavo su un albero, ero il gatto e gli saltavo addosso, gli speroni gli graffiavano la faccia e io chiesi:"Come finiamo questo duello?". Poi, siccome io ero il gatto e il cane doveva prendermi con la forza, Bud disse:"Sai che faccio? Ti do un pugno sulla testa e tu..." e io "Sai allora io che faccio? Cado come un piccione che viene colpito da una fucilata". Tant'è vero che quello divenne, per noi e gli stunt-man, "il colpo del piccione", che consiste nel raggrupparsi in aria e cadere dall'alto su un fianco. Lo usammo molto anche in Lo chiamavano Trinità, quando lo facevamo fare al messicano Mezcal, e lo faceva talmente bene che gli veniva chiesto continuamente di farlo vedere! La mia risposta è che è stato un caso, direi di provvidenza e chi fa la spalla non ha importanza.Ragazza del pubblico: Don Camillo, Don Matteo... ma Terence Hill e la religione in che rapporto stanno?Terence Hill: Ma, innanzitutto è un rapporto buono, io non litigo con la religione! A queste domande rispondo sempre che è un rapporto molto privato, è un rapporto cordiale, felice, serio, anche arrabbiato ma io credo che sia difficile parlare di questi rapporti perché sono rapporti concreti che vanno sperimentati. Io penso che è un rapporto che hanno tutti, in un certo senso.Signore del pubblico: Quanto lo ha coinvolto, questa sera, il rapporto di parentela con Alarico Silvestri? Terence Hill: Moltissimo, io devo ringraziare profondamente la professoressa Claudia Minciotti perché lei me lo ha fatto conoscere stasera e me lo fece conoscere quando me ne parlò a lungo un anno fa ad Amelia. Io non sapevo molto di Alarico Silvestri, ricordo che avevo una zia che mi portava ogni anno a mettere i fiori ad una sua statua che c'è ad Amelia e ce n'è una anche a Roma al Giannicolo ma, ero solo un ragazzino, poi non ho mai approfondito. Sapevo che questo bisnonno era un garibaldino sfegatato e giocavo con il suo fucile e la sua spada quando ero un bambino. Ripeto, devo ringraziare la professoressa per avermi fatto conoscere un mio familiare come non conoscevo; questa sera a stento ho dovuto trattenere la commozione per questa storia che mi arricchisce in quanto mi dà un precedente di parentela che mi aiuta anche a conoscere meglio me stesso. Nel mio mestiere, tutte le esperienze che si fanno, come ho imparato all'Actor's Studio, vengono messe sulla scena. Cioè una volta che sei in scena devi trovare un'esperienza personale, quindi questa cosa arriverà anche nel mio lavoro, è un rapporto che nasce oggi, una conoscenza che approfondirò perché in fondo è una parentela molto stretta dato che mi ricordo che Marietta era la mamma di mio padre e lui era il fratello, quindi la sentivo ogni tanto questa nonna Marietta alla quale lui scriveva le lettere. Grazie professoressa, lei oggi mi arricchisce la vita e mi ha fatto un grande regalo.Signore del pubblico: Mi scuso perché per me oggi è stato un incontro del tutto imprevisto e mi trovo qui con una cagnolina che non potevo lasciare a casa, ecco perché l'abbaio di prima. Volevo domandare se tra tutti i personaggi che lei ha interpretato, ce n'è uno al quale è più affezionato.Terence Hill: Sì, io sono affezionato moltissimo a Trinità e a Nessuno. Trinità perché fu un'esperienza totalmente spontanea, inconscia. Nessuno invece fu un'esperienza studiata. Tanto per i giornalisti che sono interessati al cinema, le voglio fare un esempio. Sergio Leone voleva che i suoi film fossero dei film epici, ero diventato un po' il suo beniamino, mi portava a vedere quando girava i film e mi diceva che il personaggio di Charles Bronson in C'era una volta il west, lui lo faceva sempre entrare nel fotogramma da destra verso sinistra. Voleva sviluppare visivamente questo eroe in questa maniera, per arrivare al momento culmine in cui affrontava il cattivo, in quel caso Henry Fonda. Nel duello finale, si vede Henry Fonda che cammina in circolo e mentre sta girando, gira anche il paesaggio dietro. Leone mi chiese: "lo sai come ho fatto?" E io "Non lo so, come hai fatto?" "Io l'ho messo su una pedana e facevo girare la pedana insieme alla macchina da presa". Poi quando Charles Bronson entra nel fotogramma per affrontare il cattivo, lo fa entrare da destra verso sinistra e mi ricordo, lui mi spiegò dopo questa cosa, che io feci un salto sulla sedia perché la musica di Ennio Morricone era stata sviluppata durante tutto il film e quando viene l'accordo forte, lui entra e c'è un'emozione fortissima. Sergio Leone ha lavorato sull'inconscio dello spettatore per arrivare a questo. E per "Il mio nome è Nessuno" lui mi disse: "Sai cosa farò per te?" Io farò venire Nessuno nel fotogramma dal basso verso l'alto. Ecco perché la prima volta che si vede esce dall'acqua e anche questa è una citazione mitologica. Lui creava delle cose emotive nello spettatore, inconsce, conducendolo fino al clou della storia in cui si ritrova ovviamente coinvolto, tutto questo giocando sulle corde degli archetipi. Anche per questo sono affezionato a Il mio nome è Nessuno, Nessuno è molto spontaneo come personaggio e molto immediato però ha dietro un bagaglio molto pensato e studiato.Ragazza del pubblico: Volevo chiederle, che consigli darebbe a delle persone che vorrebbero intraprendere il suo stesso mestiere?Terence Hill: Come primo consiglio direi che a me ha aiutato molto fare l'Actor's Studio perché, come ho accennato prima, proprio non mi piaceva recitare, poi queste sono questioni familiari, sul motivo per cui non volevo fare l'attore, e non voglio esplorarle adesso. Però io ho sofferto finché non ho fatto l'Actor's Studio, perché ero molto timido e quindi ogni volta che entravo in scena il cuore mi andava a 150. L'Actor's Studio come sai, è un metodo che fa sì che chiunque, chiunque, può diventare un attore; poi se tu hai dentro qualcosa in più di tuo, diventi un attore straordinario. Quindi, se vuoi fare l'attore, secondo me, per la mia esperienza, fai un Actor's Studio o un'altra scuola qualsiasi, perché chiunque può essere un attore.Federica: Ciao! Hai mai pensato che Il mio nome è Nessuno potrebbe avere un seguito, potresti prendere la parte di Jack Beauregard.Terence Hill: Sì, Federica. Sergio Leone non c'è più ma fece un seguito che era tutta un'altra cosa. Lui prendeva degli attori che fossero rappresentativi dei personaggi che dovevano interpretare. Henry Fonda rappresentava il vecchio west quindi sposava quello che voleva dire lui col personaggio. Io vorrei fare un western nuovo, l'altro giorno c'ho pensato, forse adesso sto arrivando ad essere Jack Beauregard, ma non lo so. A me comunque piacerebbe fare un altro western, certamente una storia consistente, una bella storia.Giornalista: Mi scusi se riprendo la parola, vorrei agganciarmi a questo che ha detto lei adesso: di fare un nuovo western. Sappiamo che il cinema italiano è abbastanza in crisi, c'è un 50% di calo degli spettatori, non c'è attrattiva. Non crede, visto che lei ha detto che sarebbe bello fare un altro western, che tornare al cinema di genere, che qualcuno sembra evocare, potrebbe in qualche modo salvare il cinema italiano?Terence Hill: Tornando col western non credo, per il cinema in generale. Io vorrei fare un western se c'è una buona storia, allora potrebbe avere un grande successo, tutto dipende da lì. Come Clint Eastwood che ebbe successo con Gli spietati e vinse l'oscar quando il cinema western era in crisi. Quindi dipende dalla storia. Non so, effettivamente, cosa servirebbe per il cinema italiano, ma io vedo che ci sono tanti giovani che stanno iniziando con dei soggetti originali, io credo che si debba soltanto dare più fiducia a questo, come fanno i francesi. I francesi si proteggono, come saprà fanno sì che ci deve essere un certo numero di film di distribuzione rispetto all'invasione americana, cosa che non c'è in Italia. Secondo me non c'è un vero aiuto, nell'epoca del neorealismo era una cosa spontanea, c'erano pochi film e costavano poco, non c'era concorrenza e c'erano questi grandi geni, fu un momento straordinario per l'Italia. Anche adesso ci sono le persone creative, però lo scontro è come tra un piccolino che combatte contro un gigante, è una lotta impari. Se non c'è un vero, serio aiuto, devo dire, del governo, non ci si arriva perché si combatte contro un gigante. Io quindi credo che in Italia il talento ci sia e si dicono delle cose non vere perché il talento c'è e ci sono degli attori bravissimi. Per esempio, noi qui con Don Matteo, stiamo trovando degli attori, a Umbertide, in Umbria, che per me sono più bravi di quelli che vengono dalle città. Il talento c'è, ma non c'è un serio aiuto, quando il mercato libero ti schiaccia bisogna difendersi come fanno i francesi. Quindi il cinema italiano avrà una possibilità quando finalmente, seriamente, con dei grossi finanziamenti, si proteggeranno i nostri artisti.Fabio Melelli: Ci sono altre domande? ...tra l'altro lei ha interpretato anche un altro western, prodotto da Sergio Leone, della Rafran, che è Un genio, due compari e un pollo di Damiano Damiani, che però è più mirato verso il comico, vero?Terence Hill: Ecco, questa risposta che do può soddisfare il giornalista qui presente sulla questione di chi era Il mio nome è Nessuno. Tonino Valerii era un allievo di Sergio Leone, Damiano Damiani invece è un autore indipendente, quindi i film western che ha fatto, non li ha fatti seguendo le scie di Sergio, quel tipo di stile, che secondo me è sbagliato non seguire. Il western ha un certo stile, deve avere certi tempi, deve avere certe inquadrature e non si può improvvisare quindi, va bè, non voglio dire altro!
Con un ultimo grande applauso a Terence Hill si è conclusa l'interessante intervista durata più di un'ora. Infine il Presidente dell'Università per Stranieri di Perugia gli ha consegnato degli omaggi e così la bella serata si è conclusa ma, prima di andarsene, Terence ha concesso l'autografo a tutte le persone intervenute che glielo hanno chiesto

venerdì 15 febbraio 2008

Gara di moto

Ecco qui un bellissimo video di una gara di moto tra... Non vogliamo farvi peredere niente. Guardate e Vedrete!!!

mercoledì 13 febbraio 2008

I primi 100 voti del blog

Finalmente, guardando le statistiche, abbiamo visto felicemente che i voti totali erano 100!!!
Ogni cento voti guarderemo insieme un film di Bud e Terence e ve lo commenteremo sul blog.
Abbiamo deciso di visionare il film Miami Supercops, girato sulle stesse scene de "I due superpiedi quasi piatti".
Vorremmo fare un ringraziamento a tutti voi, che ci avete sempre sostenuti in questa scalata.
Continuate a seguirci e ne vedrete di tutti i colori con BUD&TERENCE !!!

domenica 10 febbraio 2008

Bud e Terence in prima pagina


Ecco i nostri miti nella copertina del film: "Botte di Natale", un film decisamente da non perdere. Questa copertina è stata riprodotta in parte nella prima pagina di una famosissima rivista. Consigliamo la visione del film.
Valutazione di BudTerenceFe:
*****/*****

Foto autografata di Terence Hill


Finalmente, girando nel nostro album,
siamo riusciti a trovare questa splendida
immagine di Terence Hill
con il suo autografo.
A nostro parere è molto bella:
E' un ricordo da conservare.

venerdì 8 febbraio 2008

Finalmente: siamo riusciri a fare un abbozzo del budterencefe gadget:


Finalmente siamo riusciti a costruire il budterencefe gadget 1.0.7.1 ed adesso, perima che possiate scaricarlo, dovrete aspettare che windows live ce lo accetti.

Caratteristiche e funzionalità del gadget:
- da un tocco di Bud e Terence al nostro desktop
- si può posizionare in qualunque luogo nel desktop
- cliccando sul pulsante lente d'ingrandimento si avrà un accesso diretto al blog.

Per adesso la grafica non è sovrannaturale, ma continueremo allo sviluppo estetico con photoshop. Per cui vi chiediamo cortesemente di lasciare un commento su come potrebbere essere la grafica del gadget. Grazie mille a tutti quelli che hanno contribuito e contribuiranno.

(l'anteprima dell'immagine è molto scarsa, ma purtroppo con lo strumento di cattura incorporato in windows non è possibile copiare esattamente la grafica. Nel nostro desktop ha un aspetto molto più elegante).

L'elenco dei film di bud e terence

1959
AnnibaleScheda
Carlo Ludovico Bragaglia, Edgar George Ulmer

1967
Dio perdona... io no!Scheda
Giuseppe Colizzi

1968
I quattro dell'Ave MariaScheda
Giuseppe Colizzi

1969
La collina degli stivaliScheda
Giuseppe Colizzi

1970
Lo chiamavano Trinità...Scheda
E.B. Clucher

1971
Il corsaro neroScheda
Vincent Thomas

1971
...Continuavano a chiamarlo TrinitàScheda
E.B. Clucher

1972
...Più forte ragazzi!Scheda
Giuseppe Colizzi

1974
...Altrimenti ci arrabbiamo!Scheda
Marcello Fondato

1974
Porgi l'altra guanciaScheda
Franco Rossi

1977
I due superpiedi quasi piattiScheda
E.B. Clucher

1978
Pari e dispariScheda
Sergio Corbucci

1979
Io sto con gli ippopotamiScheda
Italo Zingarelli

1981
Chi trova un amico trova un tesoroScheda
Sergio Corbucci

1983
Nati con la camiciaScheda
E.B. Clucher

1984
Non c'è due senza quattroScheda
E.B. Clucher

1985
Miami supercops - I poliziotti dell'8ª stradaScheda
Bruno Corbucci

1994
Botte di NataleScheda
Terence Hill

martedì 5 febbraio 2008

I due superpiedi quasi piatti

I due superpiedi quasi piatti
Nazione: Italia Anno: 1977

Durata: 112 minuti

Genere: Azione - Commedia


Soggetto: E.B. Clucher (Enzo Barboni) Sceneggiatura: E.B. Clucher (Enzo Barboni)Musiche: Guido & Maurizio De Angelis

Prodotto da: Salvatore Alabiso Girato in: Florida (a Miami)

Trama:

Miami. Wilbur Walsh (Bud Spencer) e Matt Kirby (Terence Hill), due scaricatori, si incontrano al porto entrambi alla ricerca di un lavoro. Non riuscendo a trovarlo decidono di rapinare l'ufficio amministrazione di un supermarket ma sbagliano obiettivo ed entrano invece nell'ufficio reclutamento della polizia. Sono così costretti ad arruolarsi ed a sostenere il corso di venti settimane. Dopo vari tentativi andati a vuoto di farsi cacciare dal corso, finiscono per diventare poliziotti veri, mantenendo però i loro modi spicci, menefreghisti e un po' rozzi. Riusciranno a risolvere un caso di omicidio e ad aiutare così una famiglia di cinesi.

lunedì 4 febbraio 2008

La classifica

Da ogi in poi vi terremo aggiornati sui voti ricevuti sul sito. La maggiorparte è nettamente sul 10!!!

sabato 2 febbraio 2008

Sheda del film: Botte di Natale

BOTTE DI NATALE
Commenti e Risposte sul film
Discutine sul forum

Titolo Originale: BOTTE DI NATALE
Regia: Terence Hill
Interpreti: Terence Hill, Bud Spencer, Anne Kasprik, Ruth Buzzi
Durata: h 1.40Nazionalità: Italia, USA, Germania 1994
Genere: commediaAl cinema nel Gennaio 1994• Altri film di Terence Hill
Moses è diventato il più feroce cacciatore di taglie del West, con una famiglia da mantenere di otto, nove o forse dieci figli e avrebbe bisogno di intascare quella taglia da cinquemila dollari che c'è sulla testa del diabolico Sam Stone per assicurare il futuro ai suoi figli. Travis intuisce che l'unico modo per far tornare Moses a casa, dopo tanti anni, è attirare Sam Stone nella casa di mamma. Sparge la voce che la famiglia custodisce un immenso tesoro e libera il bandito, alla vigilia della sua impiccagione. La trappola funziona e, salvo scazzottate dell'ultimo momento tra i due litigiosi fratelli forse la mamma potrà fare il Natale coi figli.

Biografia di Terence Hill

Terence Hill,
nato il
29 marzo 1939

...Continueremo a chiamarlo Trinità

Nato da madre tedesca a Venezia il 29 marzo 1939, il suo vero nome è Mario Girotti. Trascorre l'infanzia in Sassonia, a Dresda, dove sopravvive ai tremendi bombardamenti della II Guerra Mondiale. Fin da giovane dimostra attitudini e caratteristiche che poi saranno tipiche anche di alcuni suoi personaggi, in particolare di quelli nati in coppia con l'inseparabile Bud Spencer, ovvero un certo carattere scanzonato, una buona dose di intraprendenza, e un'intelligenza viva e attenta. I suoi esordi nel mondo dello spettacolo avvengono per puro caso. Ancora giovanissimo, durante un incontro di nuoto (che Mario praticava con continuità), viene notato dal regista Dino Risi, che lo scrittura per una parte del film "Vacanze con il gangster". Siamo nel 1951 e l'attore si presenta ancora con il suo nome italiano. Molto coscienzioso, non dimentica però l'importanza degli studi, consapevole che nella società contemporanea il sapere è un bene fondamentale. Senza troppo montarsi la testa, quindi, intraprende in sordina una carriera attoriale volta pragmaticamente a mantenere gli studi. L'universo cinema, però, è una macchina con degli ingranaggi ferrei e guai ad uscirne. Capisce che sarebbe un errore imperdonabile. Preso da un vortice di partecipazioni e richieste sempre più ampie, dopo tre anni di Lettere classiche all'Università di Roma, decide di dedicarsi completamente al grande schermo. Scelta difficile ma che si rivela ben presto vincente. Poco dopo Luchino Visconti, uno dei massimi registi italiani del momento, lo vuole nel film "Il Gattopardo", in breve divenuto un "cult" assoluto della cinematografia. Dopo questo primo esordio in una produzione così importante e così blasonata, riesce ad avviare una carriera vera e propria, lontana dalla incertezze semidilettantesche e che si rivelerà assai continuativa e senza soste. Nel 1967 mentre gira "Dio perdona...io no", s'innamora e poi sposa una ragazza americana, Lori Hill. Decide anche di cambiare nome, in parte in ossequio ad una certa moda dell'epoca che tendeva a svalutare gli artisti italiani in favore di quelli stranieri provenienti in particolare dall'America. Sceglie il nome prendendo spunto da un autore di storia latina che stava leggendo, Terenzio, e il cognome da quello della moglie: Mario Girotti diventa per tutti Terence Hill. Il suo successo è legato soprattutto ad alcuni titoli del genere "neo-spaghetti western" come gli indimenticabili "Lo chiamavano Trinità" (del 1971), e il suo seguito "...Continuavano a chiamarlo Trinità", in coppia con il sodale Bud Spencer. Seguiranno film altrettanto fortunati dove la comicità si sostituisce alla violenza ed i cattivi, in genere eccezionali e "macchiettistici" stunt-man, hanno sempre la peggio. Sono titoli ormai celeberrimi come "Altrimenti ci arrabbiamo" o "Io sto con gli ippopotami", sempre con lil fido Bud Spencer. Da ricordare che Terence Hill nel 1976 è chiamato a Hollywood, dove appare in "March or die" con Gene Hackman e dove recita in "Mister Miliardo" con Valerie Perrine. Dopo un lungo periodo di profonda depressione causata dalla perdita del figlio diciassettenne, perito in un incidente stradale, l'attore si è rilanciato nei panni di un sacerdote investigatore, nella serie Rai intitolata "Don Matteo"; molto popolare anche in Germania, anche per questa produzione italiana, pur dimostrando nel ruolo di curato versatilità e (già note) ottime doti di attore, il suo nome rimarrà indissolubilmente legato al suo più noto personaggio Trinità.

Le foto autografate di Bud Spencer


Ecco qui le foto di Bud Spencer con il suo autografo




venerdì 1 febbraio 2008

Sfondi Di Bud Spencer eTerence Hill


Abbiamo trovato questi bellissimi sfondi girando in rete ed abbiamo subito pensato do proporveli: Che ne dite?








Bud Spencer: Un grande nuotatore!


I primi successi nel nuoto e l'esordio al cinema
Carlo Pedersoli

Nuoto
Specialità
100 m stile libero
Olimpiadi
Bronzo
Helsinki 1952
Pallanuoto

Carlo torna in Italia verso la fine degli anni '40, dopo essere stato tesserato dalla S.S. Lazio Nuoto, diventa campione italiano di nuoto a rana. Verso l'inizio degli anni '50 i successi continuano: si aggiudica nuovamente il titolo italiano, questa volta nei cento metri stile libero, gara nella quale entra nella storia per essere il primo italiano ad infrangere la barriera del minuto netto nei 100 m stile libero: precisamente con il tempo 59.50 nel lontano 1950, a Salsomaggiore in vasca da 25 m.[1] Tale titolo, Carlo lo deterrà fino alla fine della carriera.
Nel frattempo approfitta per riprendere gli studi, infatti si iscrive nuovamente all'Università di Roma, alla facoltà di Giurisprudenza. Il suo fisico massiccio e scolpito viene, però, notato dall'ambiente cinematografico. Il suo esordio, quasi casuale, avviene nella grande produzione hollywoodiana Quo vadis?, un peplum nel quale impersonava una guardia dell'impero romano.

Le Olimpiadi
Contemporaneamente gareggia per i colori italiani alle Olimpiadi di Helsinki 1952, come membro del team di nuoto. Sempre in quella olimpiade, fece parte della nazionale italiana di pallanuoto che si aggiudicò la medaglia di bronzo[citazione necessaria]. Dopo i Giochi Olimpici, insieme ad altri promettenti atleti, viene invitato alla Yale University, e trascorre alcuni mesi negli Stati Uniti. Partecipa, quattro anni dopo, alle successive Olimpiadi di Melbourne 1956, ottenendo un buon undicesimo posto.
Nel frattempo, nonostante i numerosi impegni, sportivi e non, consegue la laurea in Legge. Raggiunto questo importante traguardo, Carlo decide di dare una svolta alla sua vita, perche' secondo le sue parole "ero stanco della vita ai Parioli (quartiere chic di Roma)" .