martedì 1 settembre 2009

Terence Hill 2009 : Doc West


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Santa Fe, New Mexico. E' qui, nel ranch di Bonanza Creek, villaggio cinematografico creato dagli artigiani italiani 15 anni fa per Lucky Luke (e poi usato per la serie Bonanza), che un cast quasi tutto italiano, diretto daGiulio Base, ha girato Doc West, film per la tv in due puntate prodotto da Mediaset che vede il ritorno di Terence Hill.
In uscita nella primavera del 2009, Doc West è una scommessa ancora in corso: il genere western, per tanto tempo dimenticato e ora tornato di moda a Hollywood, piacerà ancora al pubblico televisivo italiano? Per andare sul sicuro si punta su Terence Hill, affiancato in questa avventura da Ornella Muti , Paul Sorvino , Clare Carey e da un cavallo non meno famoso: Casey, il magnifico frisone cavalcato da Antonio Banderas in Zorro.
La storia è quella di un dottore che, oppresso dai sensi di colpa per aver fatto un grande errore nella sua carriera medica, abbandona la professione e vaga per il selvaggio west giocando a poker e tirando di pistola, nel tentativo di dare di che vivere ad un bambino, rimasto orfano a causa del suo errore. All'inseguimento di un gruppo di banditi, si ritrova in un villaggio guidato dallo sceriffo Basehart (Paul Sorvino). Qui Doc West torna ad esercitare la professione medica.
"La forza di questa storia è aver dato un passato al mio pistolero - spiega Hill - Avevo rinunciato all'idea di fare western, perché l'eredità di quanto fatto in passato era pesante ma Doc West è una scommessa che mi sono sentito di giocare. E' una via di mezzo fra Il mio nome è Nessuno e Trinità. Rispetto ai film di allora però non si ride, si sorride. I tempi sono diversi, il pubblico è diverso. Quando ho accettato avevo in mente solo un regista, Giulio Base (che lo ha diretto in vari episodi di Don Matteo , ndB), mi serviva la sua energia. Io do una mano semplicemente perché oggi non c'è più nessuno che conosca il genere".
Base ammette di attingere dai grandi del passato: "Le inquadrature strettissime sul volto? Sarei stato un pazzo se non le avessi usate: è un omaggio a Sergio Leone a cui non potevo rinunciare". Oltre al protagonista altri personaggi sono presenti in entrambe le storie: Sorvino ("Non avevo mai fatto un western, da bambino il adoravo, soprattutto quelli terribili di serie B") e la maestra Denise Stark, interpretata da Clare Carey, della quale Doc West si innamorerà. "Vi racconterò un piccolo scoop - rivela Giulio Base - Terence Hill, dopo decadi, bacerà di nuovo una donna sullo schermo". Non sarà l'unica storia d'amore: Ornella Muti nel secondo episodio sarà la vecchia fiamma dello sceriffo Basehart, tornata in paese per partecipare a un torneo di poker organizzato per raccogliere fondi per costruire un ospedale.
"E' il mio primo western - racconta la Muti - mi sto divertendo tantissimo a interpretare questa donna tosta, che deve sopravvivere in un mondo di uomini. Mi piace essere un po' cattiva". Debra 'Tricky' Doping è una giocatrice d'azzardo, una che vince barando. A insegnarle i trucchetti è stato Basehart, con cui faceva coppia. Dopo un lungo periodo di separazione i due si ritrovano: "Lei lo aveva creduto morto ed era scappata - racconta l'attrice - Lo ritrova ma lui ha cambiato vita ed è diventato lo sceriffo". Contrariamente alla tradizione western, le donne in Doc West hanno un ruolo fondamentale. "Perché il pubblico tv è per la maggior parte femminile - spiega Terence Hill - il 50% dei personaggi di Doc West dunque, è composto da donne".
"Doc West è l'esempio di un recupero di un genere dimenticato al cinema italiano che valeva la pena riscoprire e reinventare per il pubblico di oggi", spiega Giancarlo Scheri, direttore del settore Fiction di Mediaset. "La serie è girata in inglese e stiamo stringendo accordi con gli americani e in generale con i Paesi di lingua inglese ma c'é un notevole interesse anche da parte di francesi, tedeschi e spagnoli". Sulla scommessa che Doc West riapre nei confronti del genere west: "Siamo partiti con due film proprio per testare la reazione del pubblico. Se Doc West funzionerà diventerà una serie. Stiamo tentando di riaprire una porta. E' il recupero di un genere dimenticato ma che ha fatto grande il cinema italiano. Per farlo abbiamo preteso il meglio: Terence Hill è garanzia di credibilità, popolarità e qualità".